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Mercoledì 13 maggio ore 19, Torre C Rettorato Università Roma Tre

Marco Clavorà Braulin - Young Artists Piano Solo Series 2025 - 2026
G. F. Händel: Suite in fa maggiore HWV 427 
J. N. Hummel: Sonata in fa minore, op. 20
A. Dvorak: Humoresque op. 101 n. 7 
A. Dvorak - S. Hough: Songs my mother taught me da “Gypsy Melodies”, op. 55 n. 4 
R. Wagner - F. Liszt: Morte di Isotta, da “Tristano e Isotta” S. 447
C. Gounod - F. Liszt: Valse de l'opéra Faust S. 407
 
Marco Clavorà Braulin, pianoforte

 

Il concerto si apre con la Suite di George Frideric Händel, un esempio splendido di musica barocca per tastiera. Questa suite, con i suoi movimenti di danza stilizzata, mostra la chiarezza, l'eleganza e la complessità contrappuntistica tipiche del compositore. L'alternanza tra movimenti lenti e veloci crea un'atmosfera di nobile grazia e vivace energia. 

A seguire, ci immergiamo nel Classicismo romantico con la Sonata di Johann Nepomuk Hummel. Allievo di Mozart, Hummel rappresenta un ponte tra il classicismo viennese e il romanticismo nascente. Questa sonata, ricca di pathos e di un virtuosismo brillante, anticipa le grandi sonate di compositori come Chopin e Schumann, pur mantenendo una struttura formale classica. 

Il programma prosegue con la celeberrima Humoresque op. 101 n. 7 di Antonín Dvořák. Questo brano, uno dei più amati e riconoscibili della letteratura pianistica, cattura lo spirito giocoso e malinconico della musica popolare boema. La sua melodia semplice e toccante è diventata un'icona di serenità e nostalgia. In un'affascinante evoluzione di Dvořák, ascolteremo anche "Songs my mother taught me" da "Gypsy Melodies", nella trascrizione del pianista Stephen Hough. Questa versione per pianoforte solo cattura l'essenza della melodia vocale originale, trasformandola in un pezzo intimo e di grande bellezza poetica, che evoca un profondo senso di ricordi e affetti familiari. 

L’ultima parte del concerto è quindi dedicata a Franz Liszt, maestro indiscusso della trascrizione pianistica: la celebre "Morte di Isotta" (Isoldes Liebestod) dal "Tristano e Isotta" di Richard Wagner e, infine, la "Valse de l'opéra Faust" di Charles Gounod. Questo brano virtuosistico e brillante riflette il fascino e la drammaticità del "Faust" di Gounod. Con la sua energia travolgente, la sua eleganza e le sue sfumature romantiche, è il finale perfetto per un concerto che attraversa quasi tre secoli di storia musicale.

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