Domenica 10 novembre ore 12; Museo Pietro Canonica
Le parafrasi da concerto di Franz Liszt
Domenico Bevilacqua, pianoforte
Giovanni Bertolazzi, pianoforte
Franz Liszt compose diverse parafrasi da concerto su opere di Giuseppe Verdi, trascrizioni virtuosistiche ed elaborate basate su celebri melodie da opere verdiane. Questi brani rappresentano non solo una forma di omaggio da parte di Liszt a Verdi, ma anche un'opportunità per il compositore ungherese di esplorare nuove possibilità tecniche ed espressive al pianoforte. Tra le più famose troviamo le parafrasi tratte da "Rigoletto", "Il Trovatore" e "Aida". Liszt prende i temi più drammatici o lirici delle opere e li rielabora con una scrittura pianistica virtuosistica e ricca di colori, che esalta sia le qualità tecniche del pianista che la forza emotiva della versione originale. Le parafrasi non si limitano a una semplice trascrizione: Liszt interviene trasformando, espandendo e rielaborando i temi, creando nuove opere che stanno in equilibrio tra la fedeltà al modello e l’innovazione personale.
La morte di Isotta, scena finale del "Tristano e Isotta" di Wagner, è una delle trascrizioni più celebri di Liszt. In questa parafrasi, Liszt trasforma il celebre "Liebestod" di Isotta in un capolavoro pianistico che evoca con grande intensità il senso di estasi e di annullamento amoroso che caratterizza la scena finale dell’opera. La trascrizione riflette la profondità tragica e mistica del dramma wagneriano, mantenendo l'intensità emotiva dell'originale, ma trasponendola in una dimensione intima e pianistica.