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Sabato 9 novembre ore 12, Museo Pietro Canonica

Un insolito trio

  1. Schubert: Sei lieder per clarinetto e pianoforte (arr. C. Baermann)
  2. Mahler: Kindertotenlieder, per corno e pianoforte (arr. E. Saras)
  3. Reinecke: Trio per clarinetto, viola e pianoforte, op. 264
 
Jan Wilhelm Bennefeld, clarinetto
Bar Zemach, corno
Francesco Micozzi, pianoforte

 

Franz Schubert (1797-1828), Gustav Mahler (1860-1911) e Carl Reinecke (1824-1910) sono tre compositori di cultura germanica che, sebbene abbiano vissuto in epoche diverse, condividono una profonda capacità di esprimere le emozioni umane attraverso una scrittura musicale densa di lirismo e intensità.

Franz Schubert è celebre per lo straordinario talento melodico e per la capacità di catturare momenti di profonda intimità, sia nella musica da camera che nelle sue sinfonie e soprattutto nei Lieder. La sua scrittura, spesso semplice in apparenza, si distingue per una straordinaria capacità di introspezione e per la creazione di atmosfere struggenti.

Gustav Mahler rappresenta l'apice del tardo romanticismo, con le sue sinfonie monumentali e i cicli di Lieder che uniscono introspezione personale a una visione cosmica. La sua musica esplora temi esistenziali come la vita, la morte e il senso dell'umanità nel mondo. Mahler, come Schubert, è un maestro dell'espressione emotiva, ma su una scala più grandiosa e complessa.

Carl Reinecke, meno conosciuto rispetto agli altri due, è un ponte tra il classicismo e il romanticismo. Fu un grande interprete, compositore e pedagogo. La sua musica, di stampo più tradizionale rispetto a quella di Mahler, mostra una grazia e un'eleganza classica, arricchita da una raffinata scrittura per pianoforte e strumenti a fiato.

Il presente programma offre una panoramica della musica tedesca e austriaca nel corso di un secolo. Schubert e Mahler rappresentano due pilastri di inizio e fine romanticismo, con sensibilità molto diverse: l'intimità schubertiana contrapposta al gigantismo di Mahler. Reinecke, da parte sua, offre forse un punto di equilibrio, realizzato mediante uno stile più classico rispetto ai due giganti, ma non privo di intensità espressiva.

 



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