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 Mercoledì 12 febbraio ore 18, Accademia di Danimarca

Il filo dei ricordi

J.S. Bach / F. Liszt: Preludio e fuga in la minore, BWV 543 / S. 462

  1. Poulenc: Otto notturni, FP 56; Presto in si bemolle maggiore, FP 70; Mélancolie, FP 105
  2. Chopin: Sonata per pianoforte  n. 3 in si minore op. 58

 

Elena Nefedova, pianoforte

 Il Preludio e fuga in la minore è una delle opere organistiche più imponenti di Bach, caratterizzata da potenza ritmica e complessità contrappuntistica. Liszt trasforma questo capolavoro in una virtuosistica prova per il pianoforte, mantenendo intatta la grandiosità dell'originale organistico, ma adattandola al mondo sonoro del pianoforte ottocentesco.

Poulenc, noto per il suo stile neoclassico e il suo eclettismo, combina umorismo e tocchi di malinconia in questi pezzi per pianoforte. Gli Otto notturni esplorano atmosfere diverse, da momenti di intima riflessione a tratti più vivaci, con melodie chiare e armonie sottili. Il Presto in si bemolle maggiore, invece, è un brano breve ma brillante, che mostra il lato più spensierato e agile di Poulenc. Mélancolie infine, riflette il titolo con un carattere contemplativo e una profondità emotiva più marcata, esprimendo un’intensità quasi drammatica.

La Sonata n. 3 è una delle opere pianistiche più complesse e mature di Chopin. Scritta nel 1844, rappresenta la massima espressione della forma sonata nella produzione di questo autore. Vi convivono virtuosismo, eleganza melodica e una profonda espressione emotiva. La scrittura per pianoforte è monumentale, alternando momenti di grande energia a passaggi più intimi, con un finale vivace e travolgente.



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