Il programma ci conduce in un universo immaginifico, in cui mito, simbolo e memoria dialogano con linguaggi contemporanei. La suite Bestiarium di Emanuele Stracchi ci introduce in un mondo medievale popolato da figure leggendarie: l’unicorno, incarnazione di purezza e mistero, tratteggiato da linee delicate e sospese; il centauro, che alterna ritmi impetuosi e momenti lirici, oscillando tra natura selvaggia e pensiero umano; il drago, simbolo alchemico di trasformazione, che esplode in un’energia travolgente. Dal mito si passa a suggestioni notturne con Four in the morning, la plata di Riccardo Schiavoni, ispirato al tango argentino: il dialogo tra pianoforte e sax si muove su un terreno ritmico e armonico instabile, ricreando l’atmosfera sospesa delle ore più silenziose della notte. In Suite Inglese di Roberto Ventimiglia, dedicata al sassofonista Andy Findon, il sax si apre a una nuova avventura timbrica, segno di una curiosità inesauribile verso strumenti e interpreti. Al centro del programma, la Sonata per sax e pianoforte di Gilberto Bartoloni si articola in tre movimenti: Tango rielabora la forma-sonata in maniera circolare, evocando l’ebbrezza di coppie danzanti in una milonga; Storie di ieri, quasi dimenticate, che canta con nostalgia passioni lontane e tenere memorie; Finché non diventano dispari, che parte da un’energia animalesca e violenta per sublimarsi in un’esplosione luminosa.. Chiude la rassegna Always keep on smiling di Riccardo Schiavoni: un brano intriso di jazz e funk, con ostinati ritmici e aperture liriche dal carattere cinematografico, che lascia il pubblico con un messaggio positivo e universale, un sorriso che diventa promessa di continuità.