Un itinerario che abbraccia oltre un secolo di musica e stili diversi, dal classicismo di Mozart e Haydn al tardo-romanticismo di Schubert, fino a sfociare nella modernità del Novecento e oltre. L’apertura è affidata alle pagine dei due padri della classicità viennese, esempi di chiarezza formale, eleganza e invenzione melodica che hanno posto le basi del linguaggio pianistico moderno. Segue l’universo di Franz Schubert, con la sua capacità di fondere lirismo poetico e introspezione drammatica, esprimendo un romanticismo di rara profondità. Il programma compie poi un balzo nel Novecento con Winnsboro Cotton Mill Blues di Frederic Rzewski, brano dalla forza graffiante, che evoca con ritmo meccanico e sonorità percussive il lavoro nelle fabbriche tessili americane, trasformando il pianoforte in una vera macchina sonora. A chiudere la serata, le visioni di Čajkovskij e Skrjabin: il primo con la sua vena melodica e struggente, il secondo con un linguaggio visionario e ardente, sospeso tra misticismo e modernità. Un percorso che unisce fantasia, poesia e ritmo industriale in un’unica esperienza d’ascolto.